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Poteva sembrare una giornata come le altre, eppure non era così. C'è un momento, nella vita di ogni mago, che può dirsi indimenticabile: l'acquisto della bacchetta magica. Ci sono molti motivi perché sia così, primo tra tutti il primo vero legame con il mondo della magia, perpetrato attraverso il catalizzatore magico. Con questa idea bene impressa all'interno della mente, il giovane mago intraprese un breve cammino all'interno del viale principale di Diagon Alley, intento a raggiungere il negozio di Ollivander. Dopo un po' di peregrinare, i passi finirono per sostare davanti all'insegna del negozio, che prese a guardare con aria molto incuriosita. In quel momento furono moltissimi i dubbi che iniziarono ad accavallarsi nella mente del maghetto, ma che per fortuna non lo fermarono dal guadagnare l'ingresso.
Una volta all'interno del negozio lo sguardo si depositò sul bancone, quindi fece per muovere qualche passo in quella direzione.
<buongiorno.>
Il tono di voce era basso, più che altro per cercare di limitare la forte emozione altrimenti percepibile all'interno del suo tono. Gli occhi azzurri rimasero in direzione del negoziante, mentre sulle labbra si dipinse un piccolo sorriso.
<avrei bisogno di una bacchetta magica.>
Esclamò, rimanendo quindi in silenzio per qualche attimo. Entrambe le braccia ferme lungo i fianchi, come in tacita attese di un responso. Di tanto in tanto lo sguardo vagava all'interno del negozio, soffermandosi sulle molte scatole che ospitavano, al loro interno, delle bacchette. La curiosità di scoprire la propria era alle stelle. Si diceva che il catalizzatore fosse espressione del carattere, del proprio modo d'essere, dunque scoprirlo era un qualcosa di strepitoso per lui.
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Adam Wilson.
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Buongiorno! Benvenuto da Ollivander! Adam accolse il nuovo giovane mago da dietro il bancone del negozio mentre stava sistemando una bacchetta appena scartata da un altro studente. Era sempre triste quando una persona provava più catalizzatori e per quanto fosse emozionante vedere la bacchetta scegliere il mago poi toccava rimettere a posto tutte quelle che non si erano rivelate adatte. Fortunatamente accadeva raramente. Con che mano la impugnerai? - chiese curioso al ragazzo prima di arrampicarsi sulla scala per raggiungere uno dei ripiani più alti e impossessarsi della scatola che cercava. Tornato al bancone la aprì e mostrò al contenuto al cliente. Ecco qui, prova questa. Dovrebbe essere perfetta per te: dodici pollici e tre quarti di lunghezza, legno di alloro di ottima qualità e nucleo in corda di cuore di drago. Prendila e prova a vedere che sensazioni ti da. Una volta impugnato il catalizzatore diede subito prova di essere tra le mani giuste, con somma gioia del fabbricante di bacchette. Molto bene! Ti lascio dare un'occhiata al listino prezzi, se non trovi nulla che possa interessarti la sola bacchetta costa 7 galeoni. . -
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Gli occhi azzurri del mago rimasero a indugiare sulla figura di Adam, sorridendo quando l'altro ricambiò il saluto e gli pose la prima domanda. Non ci dovette riflettere poi molto, anche perché non era ambidestro. < Con la destra! > Esclamò sicuro, seguendo poi con lo sguardo il movimento con cui Adam fece per arrampicarsi sulla scala, così da raggiungere uno dei ripiani più alti. Non disse nulla, non volendo distrarre l'operato dell'altro, almeno fino a quando non tornò da lui con tra le mani una scatola. Curioso come non mai si piegò appena in avanti con il busto, come a voler anticipare l'apertura della scatola. < Legno di alloro > si ripeté quella caratteristica, come a volersela ricordare. Non sapeva la differenza tra i legni delle bacchette, così per il momento non ci pose particolare attenzione. Venne piuttosto rapito dall'anima della stessa. < Wow, sembra bella! > Ma anche qua, come per i legni, non conosceva davvero le caratteristiche di un'anima in corda di cuore di drago. L'unica cosa che poteva fare era impugnare quella bacchetta e capire se sarebbe stato scelto o se, invece, avrebbe dovuto ripiegare su altro.
Pose le dita della mano destra sull'impugnatura della bacchetta, quindi le fece fare qualche movimento, un po' a caso. Percepì immediatamente che quel catalizzatore era perfetto. Qualcosa, dentro di sé, gli suggeriva fosse quello giusto. < È lei! > riferendosi alla bacchetta, che quindi avvicinò maggiormente a sé, in maniera tale da poterla squadrare con maggiore attenzione. Annuì quando si passò al conto, andando a mettere sul bancone quanto dovuto, ossia sette galeoni. < Grazie mille! Alla prossima > Esclamò, pronto ad abbandonare il negozio. Felice, sicuramente, per avere con sé il suo catalizzatore magico..
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